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La Fondazione Kuliscioff ci fa pervenire, tra gli altri, un pezzo su Matteotti dal Carteggio tra Anna Kuliscioff e Filippo Turati: Matteotti è sparito ( A cura di Francesco Carelli)
Matteotti è sparito
Dal pomeriggio del 10 giugno 1924, si sono perse tracce e notizie di Giacomo Matteotti. Turati esprime, già il giorno seguente, la sua pena orribile su quanto gli possa essere accaduto. Anna, con lucidità e logica, pensa che sia stato soppresso. Turati descrive come cerchi di essere vicino a Velia, la moglie di Matteotti, di come persone si diano il turno per essere vicine a lei e ai figli. Anna è stordita, stanca da tante visite e da tante telefonate, il suo appartamento è affollato, da mattina a sera, da tanti amici che si fanno domande, ipotesi. Anna plaude all’iniziativa di tutte le opposizioni di non partecipare alla seduta parlamentare. Inizia, così, il cosiddetto Aventino.
Francesco Carelli
""""Roma, dall’aula, alle 18, mercoledì, 11 giugno 1924. Turati: “Siamo in pena orribile sulle sorti di Matteotti. Ieri mattina era stato alla Giunta del Bilancio. Ieri alle 16 uscì da casa e non so se passò alla Camera, ma nessuno di noi l’ha visto, e da allora in poi non se ne hanno più notizie. Mentre vive in gran parte alla Camera, non ha ritirato né la corrispondenza né i biglietti che gli abbiamo lasciato al suo posto di rifugio nell’ultima stanza della Biblioteca. La moglie lo attese tutta notte alla finestra e più tardi scrisse a noi per avere notizie. E’ moralmente impossibile che egli sia assente durante la discussione dell’esercizio provvisorio, per la quale stava anche preparando un discorso. Ma più moralmente impossibile ancora che, quand’anche avesse creduto di assentarsi o perché pedinato o perché minacciato, non pensasse a far arrivare in qualche modo una parola rassicurante alla famiglia o a noi”.
Milano, giovedì, 12 giugno 1924, ore 17. Anna: “Dalle 11 di stamattina sono sotto l’incubo Matteotti; fu una tegola sulla testa di tale colpo da rimanere sbalordita e mezza scema. (…) Matteotti ha pubblicato anche all’estero, sulla rivista inglese “The Statist” un articolo dove dice male del fascismo, perché il suo governo non ha risolto problemi vitali della vita economica e politica italiana. (…) Ad un semplice sequestro di persona non ci credo, perché è nella natura della logica della violenza di sopprimere le tracce, ed il sequestro non sarebbe che la soppressione della persona. Non ti dico con che animo angosciato penso a lui, a voialtri, alla stessa moglie, la quale chissà come se la caverà da un colpo mortale come sarebbe la scomparsa per sempre del padre dei suoi figlioli. Tutt’oggi è una processione di gente per sentire notizie, telefonate continue”.
Roma, giovedì, 12 giugno 1924, alle 18. Turati: “Abbiamo il testimonio ( - l’avvocato Gavarni - ), che fu interrogato dal questore in Questura e poi da Treves e da Bocconi recatisi sul posto, il quale, dalla sua finestra nei pressi di via Mancini, circa alle 16.30 di martedì, vide l’automobile appostata, mandati via i ragazzi che erano in quella località, e cinque persone afferrare il nostro amico, che era uscito allora da casa, e gettarlo, invano divincolantesi, nell’automobile. Scese per veder meglio e l’automobile era già partita, non si sa in quale direzione. Se il povero Matteotti in questo momento sia ancor vivo, nessuno potrebbe dirlo; ma purtroppo sembra impossibile che i rapitori vogliano lasciar vivo il testimonio della loro gesta. (…) Il grosso colpo, secondo informazioni convergenti, doveva prendere di mira , Matteotti e Amendola. Del resto, Cesarino Rossi va ripetendo dappertutto che bisogna sopprimere fisicamente, ad uno ad uno, gli oppositori. (…) Ieri sera andai dalla signora, trascinando Treves, e mi misi a sua disposizione per rimanere anche la notte, ma non lo desiderava. Lasciai tre pastiglie di Adalina, ma so che non riuscirono a farle chiudere occhio neppure questa notte. Certo, ora attenderà ansiosa altre notizie, ma, quando arrivassero funebri e definitive, bisognerà sorvegliarla, perché, vincendo l’amore pei tre bambini, non si butti magari dal suo terzo piano. Immagino la pena che avranno fatto anche a te le notizie della mia lettera e quelle inesatte della stampa di oggi. La signora Musatti deve essere in questo momento dalla signora Velia, per prepararla alle notizie che devono uscire nei giornali della sera. Stamane ci fu la Modigliani. Cerchiamo insomma di esserle vicini per turno, senza darle troppo molestia. Ieri sera ho speso tutte le bugie possibili per rianimarla, ma essa aveva la visione del disastro. Politicamente, fatti come questi dovrebbero affrettare la crisi del fascismo (…) Addio, mia carissima povera Anna. Non stare in angoscia per noi. Forse queste infamie affrettano le soluzioni invocate. (…) Ultimissima – ore 19.20. Ora arriva la voce che fu ritrovato in aperta campagna feritissimo - chi dice in fin di vita - e fu trasportato ad un ospedale. I reporters sono in caccia di particolari”.
Milano, 13 giugno 1924, ore 18. Anna: “Col cuore strozzato, colla mente stanca, coi nervi tesi, collo stordimento delle visite, che cominciano alla mattina e finiscono a tarda notte, e le telefonate, che non si contano, puoi immaginare in che stato d’animo e di stanchezza mi trovo. Si vive in attesa di notizie, che arrivano da varie fonti, ma non sono quelle che si aspettano. Il povero Matteotti dov’è’ ? E’ vivo, è morto, fu seviziato, fu calato nel Tevere? Domande ossessionanti, che tolgono il sonno ed il respiro. (…) Si parla dell’arresto del Dumini, di un complice di Milano e di un terzo. Non si scoprirà con questi arresti dove si trova il nostro Matteotti, il vero martire del nostro partito ? L’automobile, come è descritto oggi dal “Corriere” si dice che è quella che adoperavano sempre Cesare Rossi e Dumini. Si dice pure che le L. 5000 di cauzione per l’automobile furono fornite da Giunta, tutte notizie telefonatemi oggi nel pomeriggio, o portate dalle persone venute ad accertarsi, se io sono viva o morta. (…) L’unica nota un po’ confortante è la vostra seduta plenaria di tutte le opposizioni e la vostra collettiva decisione di non partecipare oggi alla seduta della Camera. E domani ? Quanto potrà durare questa astensione ? E, se non si trovassero più tracce del nostro povero amico, quest’astensione non dovrebbe sboccare in una vera dimissione di tutta l’opposizione unita e compatta ?”
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( - “I rappresentanti dei gruppi di opposizione si sono trovati d’accordo nel ritenere impossibile la loro partecipazione ai lavori della Camera mentre regna la più grave incertezza intorno al sinistro episodio di cui è stato vittima il collega Matteotti. Pertanto i suddetti rappresentanti deliberano di comune accordo che i rispettivi gruppi si astengano dai lavori della Camera e si riservano di constatare quella che sarà l’azione del governo e di prendere ulteriori deliberazioni”. Aveva inizio il cosiddetto Aventino - )."""