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Willy Brandt


La Sconfitta ricominciamo dal 4 marzo

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Il 4 marzo 2018 abbiamo assistito ad una delle più pesanti sconfitte della "sinistra" italiana. Forse mai i partiti che dovrebbero rappresentare le istanze sociali di tutela dei più deboli hanno ottenuto un risultato elettorale così basso. Gran parte del loro elettorato ha preferito formazioni politiche diverse.
Con il nostro consueto spirito critico e costruttivo vogliamo provare a dare un contributo. Ne discutiamo


VENERDI 4 MAGGIO 2018 ALLE ORE 21:00
SALA DEL CIRCOLO WILLY BRANDT

LA SCONFITTA
Ricominciamo dal 4 marzo, analisi critica e proposte di rinascita

ALESSANDRO
ALFIERI Segretario Regionale del PD
ONORIO
ROSATI Candidato presidente in Regione di LEU
FRANCESCO
ANGELINI Caporedattore centrale "LA PROVINCIA"
MARCO
GUGGIARI Editorialista "CORRIERE DI COMO"


GIUSEPPE
DORIA Presidente del Circolo Willy Brandt

Dopo l'intervista di Renzi di domenica 29 aprile 2018 la possibilità che l'area di sinistra e centro-sinistra in italia avvii un percorso di riflessione critica, almeno all'interno delle forze politiche superstiti, diventa sempre più complicata. Quel che appare al momento è, per il PD, un partito ancora governato da Matteo Renzi che pare orientarsi a scopiazzare esperienze macroniste che non fanno parte della storia del nostro paese. Per le altre forze un silenzio assordante che non pare fornire indicazioni di sorta.
Il 3 maggio è prevista una direzione del PD che potrebbe essere chiarificatrice, non solo del quadro di governo della nazione, ma soprattutto della collocazione politica di quel partito. Anche di questo parleremo nella nostra iniziativa.

Il 4 marzo 2018 abbiamo assistito ad una delle più pesanti sconfitte della "sinistra" italiana. Forse mai i partiti che dovrebbero rappresentare le istanze sociali di tutela dei più deboli hanno ottenuto un risultato elettorale così deludente. Gran parte del loro elettorato ha preferito formazioni politiche diverse. Ciò pone una riflessione sul perché Lega e M5S siano stati capaci di cogliere il senso della protesta, trasformandolo in consenso, mentre l'intera sinistra, dai più moderati ai più radicali, non è stata capace di comprendere e interpretare la realtà con risposte razionali, competitive e convincenti.


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